ISTITUTO COMPRENSIVO DI GENZANO DI LUCANIA

Una coomunity di apprendimento centrata sui problemi della scuola.

Tuesday, January 30, 2007

IL DONO DELL'UNITA'


Non sempre fratelli e sorelle vanno d'amore e d'accordo. Capita che nascono difficoltà e problemi. Tra i cristiani è successo. Uniti nella fede in Gesù si sono divisi. Oggi stanno cercando di ritornare insieme. Questo impegno si chiama "ecumenismo" e ogni anno ha il suo momento centrale nella Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

Giovedì 25 gennaio 2007
INCONTRO ECUMENICO CO-PRESIEDUTO da
S.E. Rev.ma Mons. Giovanni Ricchiuti,Arcivescovo di Acerenza
ARCIPRESBITERO MIHAI DRIGA,
Parroco della Parrocchia Ortodossa Romena della SS. Trinità di Bari
L’ufficio vespertino bizantino ha visto tutta l’assemblea partecipare alla recita del salmo 103, 140,141.
Il Vangelo è stato cantato in Latino (lingua ufficiale della Chiesa Occidentale), Greco (o romeno) (lingua ufficiale della Chiesa d’Oriente) e in Italiano.
"Fa sentire i sordi e fa parlare i muti " è stato il tema della settimana di preghiera dell'unità dei cristiani. I cristiani di tutto il mondo si sono riuniti per pregare e impegnarsi per l'unità dei cristiani e nello stesso tempo, unirsi per dare una risposta alla sofferenza umana.
Gesù nel restituirgli al sordomuto l'udito e la parola, manifesta la potenza di Dio. Il dono dell'udito rende l'uomo capace di ascoltare la buona novella proclamata da Gesù, il dono della parola gli permette di proclamare agli altri ciò che ha visto e udito. Come l'uomo guarito da Gesù, anche noi, battezzati in Cristo abbiamo ricevuto l'"Effatta" del Vangelo e insieme a tuttti i cristiani contribuiamo a realizzare il progetto del Padre, che ha pensato il mondo come un'unica grande famiglia. E Dio è paziente non si arrende. Mai.

Gruppo Editing

UNA SCUOLA MULTIETNICA

La nostra scuola si trova a Genzano di Lucania. Questa scuola è molto grande e bella. Gli insegnanti e il dirigente sono molto bravi. Svolgono molte attività come “computer e musica”. Lo studio è più bello in Italia rispetto all’India. I nostri compagni di classe sono molto bravi e ci vogliono bene. In questo poco tempo abbiamo imparato un po’ di italiano grazie a tutti.

Our school is situated in Genzano di Lucania. This school’s very big and nice.
The teachers and the headmaster are very good. They carry out a lot of activities like “computer and music”.
Studyng in Italian school is nicer than in Indian school.
Our friends are very fine and they love us.
In a few time we’ve learnt a little Italian thanks to everybody.

Notre école se trouve à Genzano di Lucania. Il s’agit d’une école très grande et belle.
Les profs et le proviseur sont très bons. Ici on réalise beaucoup d’activités comme « l’ordinateur et la musique ».
Etudier en Italie c’est plus beau qu’étudier en Inde.
Nos copains sont très braves et ils nous aiment beaucoup.
Dans un peu de temps nous avons appris un peu d’italien remerciant tout le monde.


Da poco più di due mesi, sono arrivati nella scuola media di Genzano, tre ragazzi provenienti dall’India; Mandeep, Rajinder e Tajinder questi sono i loro nomi, frequentano la classe terza e sono ben inseriti nel gruppo.
Hanno lasciato la loro terra perché il padre lavora in un’azienda agricola, nei pressi di Genzano, da circa otto anni.
Quest’anno ha deciso di trasferire tutta la sua famiglia in questo piccolo paese della Basilicata.

Since two months, two boys and one girl, coming from India, are arrived in the scuola media of Genoano di Lucania; their names are Mandeep, Rajinder and Tajinder, they are attendine the third class and they have become paart of the group.
They have left their native land because their father is working in a farm near Genzano since eight years.
This year he has decided to move all his family in this little village of Basilicata.

Depuis deux mois deux garcons et une fille, venant de l’Inde, sont arrivés dans la scuola media di Genzano di Lucania ; ils s’appellent Mandeep, Rajinder and Tajinder, ils sont dans la troisième classe et ils sont bien intégrés dans le groupe.
Ils ont quitté leur pays parce que leur père travaille dans une exploitation agricole aux alentours de Genzano, depuis huit ans.
Cette annèe il a décidè de transférer toute sa famille dans ce petit village de Basilicata.

Scuola secondaria di primo grado

Friday, January 19, 2007

17 Gennaio 2007- festa di S. Antonio Abate a Genzano


In occasione della festa del Santo Patrono, Antonio Abate, tutto il paese ha partecipato alla S. Messa della mattina durante la quale gli agricoltori, hanno celebrato la giornata del Ringraziamento a Dio per tutti i frutti della terra.
La processione per le vie del paese è stata accompagnata da alcuni cavalieri e molti adulti e bambini che portavano i loro animali domestici.


Al termine si è svolta la benedizione del fuoco, dei campi, delle macchine agricole e degli animali.
Al pomeriggio la festa è stata resa più solenne dalla presenza dell’Arcivescovo di Acerenza, Mons. Giovanni Ricchiuti, il quale ha celebrato in una chiesa gremita la S.Messa presentando la figura di S. Antonio come un Santo attuale per la sua scelta religiosa, il suo cammino di santità, la sua opera di sostegno all’autorità costituita, il suo stile di essenzialità e lo spirito di penitenza.















Perchè protettore di Genzano?
Intorno alla metà del VI secolo i Greci-Bizantini, decisero di assalire Genzano. Questi erano stati umiliati poiché il paese resisteva a questi continui attacchi. Così un giorno decisero di assalire Genzano. Collocarono le macchine belliche sulla collina di Montefreddo e decisero di compiere quest’attacco il giorno 17 gennaio. Però, nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, ci fu un’abbondante nevicata che fece gelare le macchine belliche e impedì l’assalto a Genzano. I genzanesi videro in questa provvidenziale nevicata, un segno di Sant’Antonio Abate, la cui ricorrenza è festeggiata il giorno del 17 gennaio.

LA LEGGENDA CHE DIVENTA TRADIZIONE

La sera del 16 gennaio, a Genzano si accende un gran fuoco in onore di Sant’Antonio. Questo fatto è legato ad una leggenda che racconta che tanto tempo fa sulla terra non c’era il fuoco.Gli uomini, disperati pregarono sant’Antonio. Egli, ebbe compassione delle loro preghiere e decise di recarsi all’inferno con il suo fedele maialino. Arrivato, bussò al pesante portone dove rispose il diavolo che lo cacciò via dicendo:-tu sei il nostro acerrimo nemico, vattene!-Così Sant’Antonio andò via, però, il suo fedele maialino, riuscì ad intrufolarsi dentro e a scompigliare tutta la città infernale. Il diavolo chiamò sant’Antonio e gli disse di andare a riprendersi il suo maialino. Sant’Antonio, che non aspettava altro, entrò, riprese il suo maialino e , mentre usciva dall’inferno fece prendere fuoco al suo bastone; dopo di che , scese sulla terra e incendiò una catasta di legno per poter riscaldare tutta l’umanità.
Scuola primaria classe 5 A



Chi è Sant’Antonio abate?
Egli nacque verso il 250 a Coma (oggi Keman), una località al centro dell’Egitto, lungo il Nilo. Atanasio, a cui dobbiamo le poche notizie giunteci sulla sua vita, riferisce che i genitori erano cristiani benestanti.
L’educazione scolastica del giovane si fermò abbastanza presto, poiché rifiutò di accedere all’istruzione superiore, dominata dalla lingua greca. Dopo la morte dei genitori, avvenuta quando aveva diciotto anni, sentendo leggere nella celebrazione eucaristica la frase:-Se vuoi essere perfetto, va, vendi quanto hai e donalo ai poveri, poi vieni e seguimi-, lo interpretò come una risposta ai dubbi che erano stati istillati nel suo giovane animo dall’esempio degli apostoli e dei primi cristiani. Distribuì allora ai poveri tutto ciò che possedeva e si ritirò in contemplazione e nella preghiera, per condurre una vita solitaria e ascetica, dedita alla penitenza e all’abnegazione. Si rifugiò pertanto in una casa poco fuori il suo villaggio, ma, poiché un gruppo di seguaci che gli si era già radunato intorno lo distoglieva dal suo mistico annullamento,nel 273 circa si trasferì molto più lontano, vivendo in un sepolcro nel deserto. E’ questo probabilmente il periodo in cui più forte sentì il “richiamo” della carne, cui corrisposero le celebri “tentazioni di Sant’Antonio”.
Infatti, si racconta che dei demoni, irritati dai rifiuti del santo, che non voleva cedere alle loro proposte, lo picchiarono così duramente da porlo in fin di vita. Tutti quelli che lo venivano a visitare lo piangevano come se ormai fosse morto, ma ecco che Antonio sotto i loro occhi si rianimò e si fece riportare nel sepolcro in cui viveva. Sebbene ancora sfinito dal dolore delle ferite, cominciò a provocare i demoni, ritenendo che più dura era la lotta, maggiore era il merito. Allora quelli gli apparvero sotto forma di varie bestie feroci e di nuovo lo ferirono con gli artigli. Ed ecco apparire improvvisamente una luce meravigliosa che mise in fuga tutti i demoni e Antonio fu subito guarito. Capendo che in quella luce si nascondeva Cristo, il santo gli chiese perché non fosse venuto prima ad aiutarlo, al che Gesù rispose: - Io ero qui, ma aspettavo di assistere alla tua battaglia. Poiché hai combattuto con tutte le tue forze, farò in modo che il tuo nome corra per tutto il mondo come esempio- . Nel 356, all’età di centocinque anni, morì . Oggi le sue reliquie sono conservate in Francia, nella chiesa di San Giuliano di Arles. Se Antonio fu apprezzato in Oriente in quanto asceta e padre spirituale dei monaci, in Occidente si enfatizzò il suo ruolo di guaritore, esorcista e santo protettore. Egli viene considerato protettore del bestiame, mentre viene chiesta la sua intercessione per guarire foruncoli, dalle malattie della pelle e veneree in genere. Viene poi invocato contro gli incendi e quale patrono di allevatori, campanari, norcini e macellai, fabbricanti di guanti e panieri. Anche le ragazze venete un tempo si rivolgevano a lui, proprio la mattina del 17 gennaio, giorno della sua festa, con la giaculatoria -O beato Sant’Antoni, fasem fa un bon matrimoni-, oppure -Sant’Antoni glurius, damm la grazia de fa l murùs, damm la grazia de fal bell, Sant’Antoni del campanell-.

Sunday, January 14, 2007

La condanna di Saddam Hussein ha suscitato indignazione e approvazione
Editing group

Friday, January 05, 2007

Canzoni sotto l’albero per essere vicini a Telethon


Canzoni sotto l’albero, stelle di Natale
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Il tutto per essere vicini a Telethon e alla ricerca per sconfiggere le malattie genetiche. L’iniziativa delle insegnanti e dei bambini della scuola dell’infanzia di Genzano di Lucania di via E. Fermi ha avuto successo. Infatti i settanta bambini della scuola con l’auspicio e il motto che a Natale si può amare di più>, sabato 16 dicembre hanno animato la centralissima piazza Roma con i loro canti e le loro stelle di Natale. Le offerte che sono arrivate saranno devolute alla grande raccolta per Telethon.
(Gazzetta del mezzogiorno)