ISTITUTO COMPRENSIVO DI GENZANO DI LUCANIA

Una coomunity di apprendimento centrata sui problemi della scuola.

Friday, April 27, 2007

FESTA DEGLI ALBERI E DELL'AMBIENTE

Sin dai tempi più antichi, all’albero e ai boschi veniva attribuita una grande importanza.
Si può dire che già i Romani, con le loro usanze e i loro culti hanno precorso l’odierna festa degli alberi, istituita ufficialmente con un Decreto Ministeriale del 2000 dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione.
In questa direzione si inserisce l’iniziativa dell’Istituto Compensivo di Genzano di Lucania, che in collaborazione con l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura ha indetto per il 24 Aprile 2007 una giornata dedicata alla “ Festa degli Alberi e dell’Ambiente “.

Al fine di assicurare una buona riuscita della manifestazione, ogni classe ha contribuito efficacemente alla realizzazione del progetto; ad ognuna, infatti è stato assegnato lo studio di una specie arborea e per rendere più concreta l’iniziativa ogni classe è stata etichettata con il nome dell’albero studiato che in occasione della manifestazione verrà “ messo a dimora “.









Il tutto è integrato da poesie, racconti, indovinelli e canzoncine che vedono protagonisti il Platano piuttosto che il Pesco, il Mandorlo, il Gelso, il Castagno e tanti altri.
Tutto ciò acquista il suo giusto valore se si pensa che oggi la “ Festa degli Alberi “ rappresenta un importante strumento per diffondere una coscienza ecologica nelle nuove generazioni, che spesso si trovano ad affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuovi e sempre più grandi.
Le Foreste, i Boschi, gli Alberi sono vita, risorse, ma anche i luoghi del fantastico, lo spazio naturale del mito e della favola, l’ispirazione per artisti e poeti.
Per tutto questo, che non è poco, tutte le classi dell’Istituto Comprensivo di Genzano di Lucania vogliono festeggiare gli Alberi....alla loro maniera, con canti, poesie e disegni.
Ins. Laginestra Antonietta

Wednesday, April 25, 2007

La copia del crocifisso di San Damiano a Genzano dal 20 al 22 Aprile

Mentre passava vicino alla chiesa di San Damiano, Francesco fu ispirato ad entrarvi... prese a fare orazione fervidamente davanti all'immagine del Crocifisso che gli parlò con commovente bontà: "Francesco, non vedi che la mia casa sta crollando? va dunque e restauramela".Tremante e stupefatto il giovane rispose: "Lo farò volentieri, Signore". Egli aveva però frainteso:pensava che si trattasse di quella chiesa che, per la sua antichità, minacciava prossima rovina.Per quelle parole del Cristo egli si fece lieto e raggiante;sentì nell'anima ch'era stato veramente il Crocifisso a rivolgergli il messaggio.(3 Comp 13: FF 1411)

Sono trascorsi ormai ottocento annida quando il giovane Francesco entrò nella chiesetta di San Damiano e si fermò a pregare davanti a questo Crocifisso.Da da quel giorno questa icona è rimasta legata alla stupenda avventura di Francesco,ma anche alla vita di Chiara, e di tanti altri fratelli e sorelle.Certamente sta parlando anche a te...

Signore, cosa vuoi che io faccia? ...
... mettiti ai suoi piedi, guardalo con i tuoi occhi ,,contemplalo con il tuo cuore, aderisci a Lui con la tua volontà,assecondalo nei tuoi desideri, imitalo nella tua vita.La risposta di Francesco sarà anche la tua:
Lo farò volentieri, Signore!



Nella ricorrenza, i frati minori francescani hanno promosso la "peregrinatio" del crocifisso di San Damiano, che è partita da Assisi il 24 settembre scorso, e dal 20 al 22 aprile, fa tappa a Genzano. Certamente tale iniziativa è una grande opportunità spirituale per tutti, soprattutto per le famiglie e in particolare per i giovani. Questa nostra cittàdina, , ha bisogno di ascoltare la voce di Colui che cambia la vita, la guarisce e la rende sempre nuova.
Gruppo editing

Friday, April 20, 2007

CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

Il 18/04/07, nell’aula consiliare del comune di Genzano di Lucania, si è tenuto il consiglio comunale dei ragazzi eletti nell’ambito delle liste della scuola elementare e media dell’Istituto Comprensivo. Il sindaco, prof. Rocco Cancellara, ha dato il benvenutonai ragazzi ed ha espresso il suo compiacimento, insieme a quello di tutta l’amministrazione, per la presenza dei rappresentanti scolastici eletti in seno al consiglio comunale. Inoltre, il primo cittadino ha evidenziato in modo positivo il rapporto tra mondo degli adulti e quello dei ragazzi, perché questi ultimi possano col tempo crescere e maturare l’esperienza necessaria per gestire in futuro la cosa pubblica. Di fondamentale importanza, quindi, questo stretto rapporto tra comune e scuola, perché solo investendo nella scuola si potrà migliorare la comunità genzanese. Il consigliere di minoranza avv. Rocco Di Bono, in linea con quanto già detto dal sindaco, pone l’accento su una sorta di “sfida” che ragazzi ed adulti devono intraprendere perché l’operato comune possa in futuro basare la nostra società su fondamenta più solide. Il sindaco ha investito poi della carica di neo-eletto sindaco l’alunno Giannicola Vitticano. E’ seguito un piccolo rinfresco offerto dall’amministrazione comunale e i ragazzi hanno avuto la possibilità di assistere a un consiglio comunale e di visitare gli uffici municipali. Si è conclusa così un’esperienza importante dei ragazzi dell? I.C. di Genzano nella sede del Palazzo Comunale.

Monday, April 09, 2007



TANTA PACE E SERENITA' A TUTTI VOI...

GRUPPO EDITING

Immagino d'essere un personaggio presente alla passione e morte di Gesù

Sembrava un giorno come tanti, quando all’improvviso corre a chiamarmi Pietro dicendomi che Gesù era stato arrestato. Mi sento crollare, raccolgo le mie forze e mi faccio strada verso il Sinedrio. Mi sbarrano la strada e non mi resta che affidarmi alla preghiera. Entro nella Sinagoga. Le grida della folla attirano la mia attenzione, quando vidi Gesù con una corona di spine e caricato di una croce . Disperata lo seguii fino al monte dove lo crocifissero. Ero ai piedi della croce insieme a Giovanni.
Rossella 4C

“Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla che meriti la morte”.
Ecco sono Ponzio Pilato e sono il governatore della Palestina , mandato da Roma per amministrare questa provincia romana. In questi mesi ho sentito parlare di un Messia, Re dei giudei poi all’improvviso me lo sono trovato davanti perché i Sommi Sacerdoti vogliono che io lo giudichi, ma dopo averlo interrogato non ho trovato in lui nessuna colpa. Avrei voluto tanto liberarlo ma purtroppo avevo contro di me tutto il popolo e le autorità ebraiche. Volevo addirittura fare uno scambio ma tutti hanno voluto che liberassi Barabba. Così anche contro la mia volontà ho dovuto condannarlo, prima però l’ho fatto frustare a sangue e poi l’ho fatto crocifiggere. Ho assistito alla sua passione e devo dire che mi sono dispiaciuto.
Antonella 4A


“Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, a portare la croce”.

Eccomi sono io Simone di Cirene. Ho aiutato Gesù a portare la croce e questo, anche se faticoso, mi ha fatto alleviare per un po’ le sofferenze di Gesù .Volevo aiutare di più , ma i soldati , me lo hanno impedito. Sono stato in disparte in un angolino, quando Gesù purtroppo è stato crocifisso. Quando egli ha spirato il dolore è stato immenso, insopportabile. Un uomo, per giunta il figlio di Dio, è stato crocifisso per espiare i peccati dell’umanità.
Che crudeltà!
Dario 4A
La resurrezione di Gesù vista dai bambini della scuola dell'infanzia

La celebrazione della Pasqua oggi

La Pasqua cristiana, come viene festeggiata in Italia, è preceduta da un periodo di penitenza: si tratta della Quaresima, che dura 40 giorni e va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo, cioè il sabato prima di Pasqua.
Durante la Settimana Santa nei paesi cattolici si svolgono diversi riti che rievocano la Passione di Cristo: si benedicono le case, si consuma l'agnello pasquale, si distribuiscono uova e dolci a forma di colomba.
Un rito molto diffuso in Spagna e in diverse città italiane è quello della "Processione del Cristo Morto", che si svolge di solito il Venerdì Santo.
In molti paesi e anche a Genzano, si effettuano due processioni in contemporanea: una con il Cristo morto, l'altra con la Vergine Addolorata.
Le processioni partono da due chiese diverse e si incontrano in un luogo preciso, in cui avviene ciò che viene chiamato "l'affrontata", ossia l'incontro di Maria con il figlio defunto.

La festa di Pasqua
La festa di Pasqua, oltre alle radicate motivazioni religiose, è legata al primo risvegliarsi della natura.
Fin da origini lontanissime, adirittura pre-cristiane l'evento ha risonanze agresti e nasce come motivo di ringraziamento e di offerta delle primizie del campo e dell'orto.
Oggi, come allora, in molti paesi europei troviamo sulle tavole le spighe di grano tramutate in pane, le erbe, le uova e l'agnello.
Simboli caratteristici delle due religioni monoteiste per eccellenza: quella Cristiana e quella Ebraica.Da 3000 anni gli Ebrei e da 2000 i Cristiani celebrano due feste diverse, che si chiamano con lo stesso nome, e prevedono il consumo degli stessi cibi, sebbene con finalità diversissime.
Vediamo perché. L'agnello, per esempio è un obbligo religioso, da sempre.
La Pasqua cristiana deriva da quella ebraica, Pesah, che vuol dire passare oltre.
Per gli Ebrei, Pesah, significa l'uscita dall'Egitto. La loro Pasqua dura otto giorni, durante i quali ogni famiglia mangia agnello con erbe amare dopo avere cosparso con il suo sangue gli stipiti della porta di casa, a ricordo del gesto che aveva significato la salvezza dei loro primogeniti.
Anche i cristiani mangiano agnello, sebbene questo abbia un significato diverso: esso rappresenta il corpo innocente di Gesù crocifisso.
Gli Ebrei mangiano pane azzimo (non lievitato) e erbe amare (sempre in ricordo della fuga dall'Egitto).
Al pane e alle erbe amare si ispira anche la tradizione cattolica con le torte salate e le torte di verdura.
La più sontuosa era ed è ancora oggi la torta Pasqualina, di origine genovese. Una volta veniva fatta con 33 strati di sfoglia, uno per ogni anno di vita di Cristo.


L'uovo di Pasqua nella storia
L'uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero e come simbolo ha subito ogni genere di manipolazione estetica: è stato dipinto, intagliato, ricoperto; la sua forma è stata riprodotta con elementi diversi: da quelli commestibili come il cioccolato e lo zucchero, a quelli più duraturi come la terracotta o la carta pesta.
Ma mentre le uova di cartone o di cioccolato sono di origine recente, quelle vere, colorate o dorate hanno un'origine che pesca nel lontano passato.
Le uova, infatti, forse anche per la loro forma e sostanza molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità.
Già al tempo del paganesimo in alcune credenze il Cielo e la terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita.
Gli uccelli infatti si preparavano il nido d'amore e lo riempivano di uova: a quel punto tutti sapevano che l'inverno ed il freddo erano ormai passati.
I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come dono per le feste Primaverili, così come nell'antico Egitto le uova decorate erano scambiate all'equinozio di primavera, data di inizio del "nuovo anno", quando ancora l'anno si basava sulle stagioni. L'uovo era visto come simbolo di fertilità e quasi magia, a causa dell'allora inspiegabile nascita di un essere vivente da un oggetto così particolare.
E le uova venivano pertanto considerate oggetti dai poteri speciali, ed erano interrate sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male, portate in grembo dalle donne in stato interessante per scoprire il sesso del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di entrare nella loro nuova casa.
Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba.
Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole.
Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo. Anche nel Medioevo le uova venivano donate, insieme ad altri oggetti, a bambini e servitù per festeggiare il giorno della Resurrezione.
L'usanza di donare uova decorate con elementi preziosi va molto indietro nel tempo e già nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra risulta segnata una spesa di 18p. per 450 uova rivestite d'oro e decorate da donare come regalo di Pasqua. Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergè, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria.
Il primo Fabergé, fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che, a sua volta conteneva un piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale.
Gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da donare tutti gli anni.
E la tradizione continuò anche con lo zar Nicola II, figlio di Alessandro, fino ad un totale di 57 uova.




Particolare della processione del venerdì santo ad Acerenza
Gruppo Editing

Wednesday, April 04, 2007

NEL SECONDO ANNIVERSARIO DELLA MORTE di PAPA GIOVANNI PAOLO II



Lunedì 2 aprile il mondo ha ricordato il secondo anniversario della morte del nostro Grande Papa. Sono passati due anni dalla sua scomparsa e il suo ricordo è sempre vivo e incancellabile nei nostri cuori. E’ stato il Papa di tutti, che ha amato ed è stato amato soprattutto dai giovani. Ci manca tanto Papa Wojtyla.
Ci manca il suo viso bello e delicato anche da anziano e malato; il suo sguardo benevolo, sorridente, quasi divertito; la sua voce dal simpatico ed inconfondibile accento straniero. Ci mancano i suoi gesti, le sue parole dolci, ma a volte dure e severe verso chi, in modi diversi, arreca del male agli altri o all’intera umanità. Lunedì si concluderà anche la prima fase del processo di beatificazione, il primo gradino per essere, poi, proclamato Santo. Durante i suoi funerali, in televisione, abbiamo visto tanti striscioni con la scritta: - Santo subito- e ciò si sta avverando. Per diventare Santo occorre che si compiano dei miracoli. Papa Wojtyla, ha infatti compiuto già alcuni miracoli tra cui quello di aver fatto guarire una suora francese, colpita dalla sua stessa malattia, il morbo di Parkinson. La suora, molto devota del Papa, è guarita improvvisamente e misteriosamente. I medici che l’hanno tenuta in cura, non sanno dare una spiegazione scientifica della sua guarigione.
SEI GRANDE PAPA WOJTYLA!!!!


LA CITTA’ E LA CASA NATALE DEL PAPA
Dopo la morte del Papa, molti visitano la sua tomba nella Basilica di S. Pietro a Roma e anche i luoghi dove è vissuto durante la sua infanzia e la sua prima giovinezza, in Polonia. La nostra maestra, durante un suo recente viaggio in Polonia, ha visitato la sua città natale Wadowice e la sua casa che, oggi, è un museo visitato da milioni di pellegrini e turisti all’anno. Abbiamo visto le immagini di un libretto e di un video e delle foto.
Nella casa si conservano alcuni mobili, degli arredi, degli oggetti, tra cui la sua culla di legno, dei vestitini e dei giocattoli. Alle pareti ci sono tante foto di famiglia e nelle bacheche sono conservate documenti, lettere, oggetti e attestati di quando il Papa era studente. Negli armadi di vetro ci sono i suoi abiti religiosi da sacerdote, vescovo, cardinale, Papa e il suo abbigliamento e attrezzature da sciatore (amava molto gli sport, in particolare lo sci). La maestra ha detto che visitare la casa del Papa è stata per lei un’esperienza molto emozionante, indescrivibile.

Classe 4 C
Happy Easter
LARSA di Inglese di II
Scuola Media “Papa Roncalli”

Easter Rabbits


Five little Easter rabbits Hold up five fingers Sitting by the door, One hopped away, and then there were four. Bend down one finger. Hop, hop, hop, hop, Clap on each hop. See how they run! Hop, hop, hop, hop, Clap on each hop They think it is great fun! Four little Easter rabbits Hold up four fingers Under a tree, One hopped away, and then there were three. Bend down one finger Three little Easter rabbits Hold up three fingers Looking at you, One hopped away, and then there were two. Bend down one finger
Hold up two fingers. Resting in the sun, One hopped away, and there was one. Bend down one finger. Repeat refrain. One little Easter rabbit Left all alone, He hopped away, and then there were none. Hand behind back.
Hop, hop, hop, hop! Clap on each hop. All gone away! Hop, hop, hop, hop! Clap on each hop They'll come back some day.

Correspondance de classe (III C)

La correspondance de classe continua…….abbiamo risposto alle lettere dei nostri corrispondenti francofoni descrivendo Genzano di Lucania, così come ognuno di noi lo vede e lo vive.
Abbiamo parlato delle nostre materie preferite, del nostro emploi du temps (orario scolastico) e della nostra scuola, unitamente a tutte le attività che qui svolgiamo: dai Larsa ai Laboratori pomeridiani, fino ad arrivare all’esperienza entusiasmante del Consiglio Comunale.
Abbiamo inviato anche un CD (realizzato da Sonia Laginestra) con tutte le foto dei monumenti e degli angoli più suggestivi di Genzano di Lucania, accompagnate dalla musica dell’ensemble musicale italiano dei Rondò Veneziano…….
Giuliana Bruno

Tuesday, April 03, 2007

La settimana Santa tra processioni religiose e folkloristiche

02/04/07
Oggi inizia la settimana Santa e tutti ci prepariamo a viverla intensamente con tutti i riti religiosi .
Quest’ anno pero’non è stata organizzata la rappresentazione tradizionale genzanese del venerdì Santo:LA PROCESSIONE DELL’ ORO.
Questa rappresentazione ha origini molto antiche; i ricordi degli anziani del paese risalgono agli inizi del 1900, quando la Confraternita del S.S. Sacramento organizzava la processione religiosa con figuranti e personaggi ricoperti di monili di oro.
Nella processione infatti, erano presenti la statua dell’ Addolorata con in braccio il Cristo crocifisso, la statua di Gesu’ che pregava nell’ orto, i quattro Evangelisti, una ragazza che rappresentava la Madonna, un ragazzo che rappresentava Gesu’, le portatrici dei “Misteri-simboli” e le tre zingare.
Le portatrici dei Misteri e le tre zingare erano ricoperte di monili di oro e portavano in mano un simbolo della Passione di Cristo.
Tipicamente genzanese è la figura della zingara con il secchiello detta la “smar’ tat “.
Teresa, Pierpaolo, Anna Pia, Antonella, Domenico, Giusy, Candida e Nicola delle classi quinte.
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