Associazione Gigi Ghirotti
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A Genzano si cerca di mettere su un gruppo di volontari per ,l’Associazione Gigi Ghirotti la quale,in sinergia con il Reparto Cure Palliative dell’Adi, assiste a domicilio i malati terminali – ieri mattina (mercoledì 16 aprile) primo incontro a Genzano, ospiti deli volontari dell' Avis e della croce rossa.
Ieri mattina, nella sede dell’Avis di Genzano si è tenuto un primo incontro fra la “Gigi Ghirotti Basilicata” ed un gruppo di persone intenzionate a valutare la possibilità di aderirvi in qualità di volontari. Si tratta, in pratica, di offrire assistenza ai malati terminali.
“Il motivo della nostra visita a Genzano – ha subito palesato il dottor Gianvito Corona, responsabile del reparto Cure Palliative dell’Adi, nonché fondatore nella nostra regione della associazione succitata – è soprattutto quello di sensibilizzare lo spirito volontaristico in questa zona limitrofa del distretto sanitario, ove, se non altro per problemi logistici, se ne presenta più che altrove il bisogno”. Accompagnato dal dottor Francesco Di Nardo, dalla psicologa Marirosa Digrisolo, dall’infermiere Michele Gambatesa (ben noto in paese per la sua solerzia) e dal fisioterapista Michele Pietrapertosa, Corona ha sottolineato l’importanza della figura del ‘volontario’ in seno allo staff specialistico: “Non si tratta di una gerarchia di ruoli – ha tenuto a precisare – ma di una sinergia di azioni mirate a restituire dignità agli ultimi giorni, mesi o anni che siano, di persone per le quali sia la cura riabilitativa che il soggiorno in ospedale non solo non hanno più senso, ma sarebbero addirittura dannosi; cosicché quel che resta di utile è un servizio di assistenza fortemente etico che attenga agli aspetti di benessere psicologico e fisico in egual misura. In tale contesto – ha concluso – il volontario, scevro da qualsiasi interesse che non riguardi il mero appagamento del suo bisogno di ‘far del bene’, può fungere da vero garante a che gli ideali dell’associazione siano sempre rispettati”.
È intervenuta anche la Digrisolo a ribadire quanto il percorso di formazione e l’opera di supporto possano costituire motivi di crescita personale e di notevole appagamento, e lo ha fatto andando a riesumare esempi tanto commoventi quanto significativi vissuti in prima persona.
Forse per il piacere e la felicità delle persone non sempre si può fare qualcosa. Sono concetti troppo effimeri. Ma la sofferenza, quella esiste davvero ed è tangibile. Parole di Schopenhauer, il quale precisava che per vivere bene, in fondo, tutto ciò che possiamo fare è evitare il dolore: sotto quale migliore ‘stella filosofica’ poteva dunque trovarsi ad operare una associazione dalla levatura etica quale lo è quella della ‘Gigi Ghirotti’?
Al momento, dunque, ciò che conta è selezionare, fra Genzano e Banzi, un gruppo di persone che vogliano arricchirsi con un’esperienza in tutti i sensi gratificante. Seguiranno altri incontri di ‘ricognizione’, ed intanto chi si sentisse predisposto al ruolo e volesse maggiori informazioni in proposito può chiederle, senza impegno, alla dott.ssa Digrisolo (3398021110), la quale ha concluso ricordando che il territorio ha un gran bisogno di gente capace di offrire un piccola porzione del proprio tempo in cambio di quella gioia, coinvolgente, che può venire solo dai ‘bordi’ della vita.
“Il motivo della nostra visita a Genzano – ha subito palesato il dottor Gianvito Corona, responsabile del reparto Cure Palliative dell’Adi, nonché fondatore nella nostra regione della associazione succitata – è soprattutto quello di sensibilizzare lo spirito volontaristico in questa zona limitrofa del distretto sanitario, ove, se non altro per problemi logistici, se ne presenta più che altrove il bisogno”. Accompagnato dal dottor Francesco Di Nardo, dalla psicologa Marirosa Digrisolo, dall’infermiere Michele Gambatesa (ben noto in paese per la sua solerzia) e dal fisioterapista Michele Pietrapertosa, Corona ha sottolineato l’importanza della figura del ‘volontario’ in seno allo staff specialistico: “Non si tratta di una gerarchia di ruoli – ha tenuto a precisare – ma di una sinergia di azioni mirate a restituire dignità agli ultimi giorni, mesi o anni che siano, di persone per le quali sia la cura riabilitativa che il soggiorno in ospedale non solo non hanno più senso, ma sarebbero addirittura dannosi; cosicché quel che resta di utile è un servizio di assistenza fortemente etico che attenga agli aspetti di benessere psicologico e fisico in egual misura. In tale contesto – ha concluso – il volontario, scevro da qualsiasi interesse che non riguardi il mero appagamento del suo bisogno di ‘far del bene’, può fungere da vero garante a che gli ideali dell’associazione siano sempre rispettati”.
È intervenuta anche la Digrisolo a ribadire quanto il percorso di formazione e l’opera di supporto possano costituire motivi di crescita personale e di notevole appagamento, e lo ha fatto andando a riesumare esempi tanto commoventi quanto significativi vissuti in prima persona.
Forse per il piacere e la felicità delle persone non sempre si può fare qualcosa. Sono concetti troppo effimeri. Ma la sofferenza, quella esiste davvero ed è tangibile. Parole di Schopenhauer, il quale precisava che per vivere bene, in fondo, tutto ciò che possiamo fare è evitare il dolore: sotto quale migliore ‘stella filosofica’ poteva dunque trovarsi ad operare una associazione dalla levatura etica quale lo è quella della ‘Gigi Ghirotti’?
Al momento, dunque, ciò che conta è selezionare, fra Genzano e Banzi, un gruppo di persone che vogliano arricchirsi con un’esperienza in tutti i sensi gratificante. Seguiranno altri incontri di ‘ricognizione’, ed intanto chi si sentisse predisposto al ruolo e volesse maggiori informazioni in proposito può chiederle, senza impegno, alla dott.ssa Digrisolo (3398021110), la quale ha concluso ricordando che il territorio ha un gran bisogno di gente capace di offrire un piccola porzione del proprio tempo in cambio di quella gioia, coinvolgente, che può venire solo dai ‘bordi’ della vita.
Gianrocco Guerriero(scrittore e collaboratore de “la Nuova del Sud”)
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