ISTITUTO COMPRENSIVO DI GENZANO DI LUCANIA

Una coomunity di apprendimento centrata sui problemi della scuola.

Monday, February 18, 2008

Un problema ecologico affrontato dai bambini: Come eliminare l'immondizia

Nella città di Napoli, sommersa dai rifiuti, gli abitanti erano stanchi e stufi perchè i negozi erano chiusi e non potevano fare shopping, per le strade non si poteva camminare, non si potevano aprire le finestre perchè entrava aria fetida, i bambini volevano andare a scuola, ma non potevano, perchè le scuole erano chiuse.
Un bel giorno il sindaco, arabbiato e preoccupato, chiese aiuto ad un gruppo di scienziati, i quali risposero che occorreva un pò di tempo per risolvere il problema. Allora il sindaco decise di rivolgersi ai bambini e alla loro fantasia e così fu, perchè il problema era troppo grave e non si poteva più aspettare. Si rivolse di nuovo agli scienziati e chiese loro se potevano collaborare con i bambini. All'inizio ci fu un pò di incredulità, ma dopo gli scienziati accettarono di collaborare. Chiusi per tre giorni e tre notti in un laboratorio, scienziati e bambini inventarono tanti "Robot mangiaimmondizia" che sparsero per le vie di Napoli. Dopo un mese i robot avevano mangiato tutta l'immondizia. Il sindaco ringraziò di cuore i bambini e gli scienziati e tutti vissero felici e contenti nell'ordine e nell'igiene.
Laboratorio di scrittura creativa
delle classi III
sc. primaria

Thursday, February 14, 2008

VIVA IL CARNEVALE

I bambini vivono intensamente questa festa ed esprimono il loro bisogno di spensieratezza , di distacco dai lori impegni quotidiani e il bisogno di esprimersi attraverso il travestimento, i trucchi e gli scherzi. La festa dell’allegria dei bambini ebrei è il PURIM che ricorda la storia della regina Ester narrata nella Bibbia.
Ester, giovane ragazza ebrea, rimasta orfana viene adottata da Mardocheo .Questi saputo che il re cerca moglie gli presentò la figlia . Ester è molto bella e il re s’innamora , la sposa e la fa diventare regina. Alla corte il crudele Aman, consigliere del re, trama per distruggere il popolo ebreo. Ma Ester scoperto l’inganno di Aman, riferisce tutto al re suo marito di essere in pericolo di vita . Aman è così perduto, è condannato a morte e gli ebrei, grazie alla loro regina , sono salvi.
Gesù, insieme ai suoi amici , viveva questa festa , agitava le” raganelle” simili alle nacchere , si mascherava e preparava doni da scambiare con gli amici in segno di gioia.



Festa come incontro, scambio. Ed è quello che è avvenuto nella II C . I bambini hanno intervistato la maestra Paola di Tricarico sull’ origine della maschera.
La maschera carnevalesca di Tricarico è il CAMPANACCIO . La maschera rappresenta una mucca in transumanza , Ha origini molto antiche, risale prima della nascita di Gesù ed era una maschera propiziatoria legata alla fertilità . Questa maschera è indossata solo dai maschi e l’obiettivo è di essere irriconoscibile . Infatti la maschera si presenta con un ampio cappello e tanti nastri colorati e un fazzoletto che copre il viso di ogni partecipante. Ha in mano un campanaccio che agita lungo la sfilata. La sfilata inizia il 17 gennaio con la benedizione delle mucche davanti la chiesa di Sant’Antonio Abate.



2^C sc. primaria



Quando la maschera fa bene

Il Carnevale è da sempre l’occasione di cambiare il proprio ruolo e immaginare se stessi e il mondo diversi. E’ ciò che soggiace, in fondo, al senso del “gioco” stesso: la scopa diventa un cavallo e il bambino diviene un cavaliere temerario. Nei processi psicologici del bambino questa fantasia risulta essere di particolare importanza perché permette di sviluppare la capacità di immaginare le cose in maniera diversa a partire da quello che sono. E’ dallo sviluppo di queste risorse che il bambino acquisisce da una parte la capacità di sognare e, dall’altra, sperimenta se stesso in vari e diversificati ruoli e compiti. L’importante è che la “maschera” non serva a nascondersi o a fuggire dalla realtà. Deve essere semplicemente il pretesto di un ruolo per far esprimere quanto potenzialmente abita il soggetto. (Gruppo Editing)






(i disegni sono stati realizzati dagli alunni della sc. primaria 2^A)

A carnevale io mi diverto tanto, mi travesto da principessa e a volte anche da indiana, però il vestito che mi piace di più è quello da indiana. Il carnevale l’ho trascorso all’Oratorio con Andrea, Aila ed Ettore. Ho buttato coriandoli a tutti, ho spruzzato la schiuma e ho giocato con le stelle filanti. Mi sono divertita tanto e ho trascorso una bella giornata.
Mariantonietta 3 A sc. primaria











A carnevale ci siamo divertiti a preparare i dolci con le nostre mamme


Ricetta di carnevale
Bomboloni dolci di patate

500 gr. Di farina
una patata lessa
40 gr. Di burro
80 gr. Di zucchero
scorza grattugiata di limone
abbondante olio per friggere


Chiacchiere genzanesi

500 gr. Di farina
3 uova
150 gr. Di zucchero
100 gr. Di sugna
vino bianco quanto basta
2 B sc. primaria






Monday, February 11, 2008

GIORNO DELLA MEMORIA

Anche quest'anno abbiamo ricordato in classe "la giornata della memoria" commentando notizie, testimonianze riportate dai giornali e dalla televisione. Abbiamo anche visto dei documentari, filmati, interviste e il film "Il diario di Anna Frank" che molti di noi hanno letto. Sono fatti che noi conosciamo da tempo, ma fa sempre una grande impressione parlarne, ascoltare testimonianze e vedere immagini dell'Olocausto, la più grande tragedia umana di tutti i tempi. Quest'anno abbiamo appreso anche qualcosa in più o meglio, abbiamo conosciuto e ricordato la figura di una persona molto vicino a noi e soprattutto alla nostra scuola: il Direttore Didattico Giuseppe Rigato, scomparso qualche mese fa. Nacque a Banzi nel 1919. avendo conseguito brillantemente la licenza Magistrale e superato il concorso, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, insegnò in diverse scuole e poi divenne Direttore della scuola Elementare di Banzi e Genzano dove rimase per lunghi anni. In seguito si trasferì a Torino e diresse un Circolo Didattico di quella città. Ritornava spesso a Banzi, sua città natale, anche da pensionato. Si è spento nel Settembre 2007.Era una persona conosciuta e stimata da tutti. Diretta da lui la scuola di Genzano ebbe un periodo di grande crescita. Mia nonna (insegnante ormai in pensione) mi ha detto che a quei tempi la scuola di Genzano era "il fiore all'occhiello del paese" (confermato anche dalle mie insegnanti). Per le tante iniziative e le attività che si svolgevano era apprezzata e invidiata dalle scuole di tutti i paesi vicini. A questo punto voi direte :-cosa ha a che fare il Direttore Rigato con la celebrazione della Giornata della Memoria?-Ebbene, pochi sanno, o sapevano, fino ad oggi che oltre ad essere un grande educatore che ha dato tanto alla Scuola, è stato anche un combattente che ha dato anche tanto alla Patria: infatti è sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, poco più che ventenne , venne chiamato alle armi. Combattè anche in Albania e dopo l'8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e deportato nel lager di Dorthmund una località della Germania occidentale dove subì lo stesso trattamento riservato agli Ebrei. Condannato ai lavori forzati, lavorava duramente a caricare e trasportare carrelli di carbone. Patì la fame, il gelo, le frustate w altri terribili maltrattamenti e punizioni. In alcuni momenti credette proprio di non farcela. Riuscì a sfuggire alla morte grazie alla sua resistenza fisica, alla forza di volontà, alla fede. Fu liberato nell'Aprile 1945 da un esercito Anglo-Amenicano insieme ad altri prigionieri. Quando tornò finalmente a casa era irriconoscibile, ridotto ad uno scheletro. Pochi anni fa ha voluto raccontare la sua terribile esperienza in un libro. Quest'anno il Liceo Scientifico, in occasione della "Giornata della Memoria", ha invitato una delle figlie del Direttore a tenere un incontro con gli studenti per testimoniare tutto ciò. Anche l'UNITRE l'ha invitata ed io ho partecipato con mia nonna. E' stato molto interessante ed emozionante ascoltare le parole affettose della figlia che ha letto anche dei brani tratti dal libro. E' stato proiettato un DVD, intitolato "La Memoria e la Storia", realizzato prima che il Direttore morisse, in cui egli racconta alla nipotina, che lo intervista episodi crudeli, torture, sofferenze patite, nel lager, dai prigionieri. Peccato che la nostra scuola non abbia aderito a questa iniziativa. Avremo potuto partecipare noi alunni più grandi e avremmo potuto così conoscere una figura molto vicina e cara soprattutto a noi della scuola Primaria. Da parte di noi alunni di oggi, va, quindi al Direttore Giuseppe Rigato che purtroppo non abbiamo conosciuto, il nostro affettuoso ricordo e la nostra gratitudine.

Alessandro 5^C



Quest'anno, per la ricorrenza della Giornata della Memoria" abbiamo studiato e commentato, in classe, la poesia "Se questo è un uomo" scritta, insieme al romanzo con lo stesso titolo, da Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz e morto, poi, suicida, mel 1987 a Torino.

I versi della poesia hanno suscitato in noi tanta emozione e ci hanno fatto molto riflettere sulle crudeltà commesse dai nazisti, durante la seconda guerra mondiale, nei confronti di milioni di persone innocenti. Sono anche molto belle e significative queste parole, sempre di Primo Levi, di un'epigrafe collocata all'interno del campo di concentramento di Auschwitz. Esse vogliono essere un messaggio rivolto soprattutto alle nuove generazioni, a noi giovani, affinchè sappiamo ciò che è successo a causa dell'odio e facciamo in modo che simli crudeltà non accadono mai più.

Classe 5^C





In occasione del giorno della memoria, a scuola , abbiamo visto il film "Il diario di Anna Frank".
Il film è la messa in scena delle pagine di un diario, scritto da una tredicenne ebrea, vittima del nazismo con tutta la sua famiglia. Per sfuggire all’orrore della deportazione nel campo di concentramento fugge con la sua famiglia, rifugiandosi per due anni nella soffitta di un caro amico di suo padre. Anche se lì c’è un’altra famiglia ebraica, il tempo sembra non avere più senso. Un giorno però, il padre le regalò un diario e fu allora che Anna incominciò a riempire quelle pagine con parole piene d’angoscia e di paura. I giorni passavano e diventavano sempre più accettabili perché aveva conosciuto un ragazzo di nome Peter. Tra i due, nacque un bel sentimento di affetto che, non durò a lungo perché un triste giorno per colpa di una spia, vennero scoperti dalle SS e condotti in un campo di concentramento. Anna morirà di malattia, della mamma e della sorella non se ne saprà più nulla. Di tutta la famiglia si salverà solo il padre che tornato in quella squallida soffitta, troverà solo la sciarpa che Anna gli aveva regalato e il suo diario.
Chiara e Milena 5^ A

Sunday, February 10, 2008

LA SHOAH= GIORNO DELLA MEMORIA

Memoria, ricordo per non dimenticare mai, lo sterminio avvenuto nei campi di concentramento, nei confronti degli Ebrei, da parte dei Tedeschi, al comando di Hitler. Egli infatti era convinto della supremazia della razza Ariana per cui, tutti gli Ebrei, considerati razza inferiore, dovevano essere eliminati. Uno dei campi di sterminio più conosciuti, è quello di Auschwiz (Polonia). Fu proprio in questo orrendo luogo che Primo Levi, anch'egli ddeportato perchè ebreo, ebbe modo di vedere le atrocità di cui, alcuni uomini esaltati erano capaci di fare. Essendo egli, un uomo di grande sensibilità e talento, non potè fare a meno di scrivere un libro dal titolo : SE QUESTO è UN UOMO. è l'inizio di questo drammatico racconto, vero e reale.

Milena e Chiara 5^A



LA VITA E’ BELLA

Roberto Benigni, autore del film, ha voluto raccontare ciò che è avvenuto durante la seconda guerra mondiale, in modo ironico, perché il protagonista del film è un bambino, Giosuè.
Il bambino insieme alla mamma Dora e al papà Guido si trovano in un campo di concentramento.
I campi di concentramento, furono costruiti da Hitler allo scopo di accogliere i prigionieri e gli oppositori politici. Nel tempo però, divennero dei campi di sterminio per Ebrei, zingari e ammalati.
I prigionieri, prima di morire subivano violenze fisiche ed umiliazioni, allo scopo di distruggere la loro dignità e poi il loro corpo.
I più deboli bambini, ammalati, anziani e donne, venivano uccisi nelle camere a gas. Proprio per questi fatti orrendi, Roberto Benigni fece intendere al piccolo Giosuè di trovarsi in un lagher per partecipare ad un gioco a premi e, chi otteneva più punti, vinceva un carroarmato. Alla fine però, è riuscito ugualmente a far capire l’assurdità di quelle morti.

Gianrocco L. IV ^C