
Anche quest'anno abbiamo ricordato in classe "
la giornata della memoria" commentando notizie, testimonianze riportate dai giornali e dalla televisione. Abbiamo anche visto dei documentari, filmati, interviste e il film "
Il diario di Anna Frank" che molti di noi hanno letto. Sono fatti che noi conosciamo da tempo, ma fa sempre una grande impressione parlarne, ascoltare testimonianze e vedere immagini dell'Olocausto, la più grande tragedia umana di tutti i tempi. Quest'anno abbiamo appreso anche qualcosa in più o meglio, abbiamo conosciuto e ricordato la figura di una persona molto vicino a noi e soprattutto alla nostra scuola: il Direttore Didattico Giuseppe Rigato, scomparso qualche mese fa. Nacque a Banzi nel 1919. avendo conseguito brillantemente la licenza Magistrale e superato il concorso, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, insegnò in diverse scuole e poi divenne Direttore della scuola Elementare di Banzi e Genzano dove rimase per lunghi anni. In seguito si trasferì a Torino e diresse un Circolo Didattico di quella città. Ritornava spesso a Banzi, sua città natale, anche da pensionato. Si è spento nel Settembre 2007.Era una persona conosciuta e stimata da tutti. Diretta da lui la scuola di Genzano e

bbe un periodo di grande crescita. Mia nonna (insegnante ormai in pensione) mi ha detto che a quei tempi la scuola di Genzano era "il fiore all'occhiello del paese" (confermato anche dalle mie insegnanti). Per le tante iniziative e le attività che si svolgevano era apprezzata e invidiata dalle scuole di tutti i paesi vicini. A questo punto voi direte :-
cosa ha a che fare il Direttore Rigato con la celebrazione della Giornata della Memoria?-Ebbene, pochi sanno, o sapevano, fino ad oggi che oltre ad essere un grande educatore che ha dato tanto alla Scuola, è stato anche un combattente che ha dato anche tanto alla Patria: infatti è sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, poco più che ventenne , venne chiamato alle armi. Combattè anche in Albania e dopo l'8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e deportato nel lager di Dorthmund una località della Germania occidentale dove subì lo stesso trattamento riservato agli Ebrei. Condannato ai lavori forzati, lavorava duramente a caricare e trasportare carrelli di carbone. Patì la fame, il gelo, le frustate w altri terribili maltrattamenti e punizioni. In alcuni momenti credette proprio di non farcela. Riuscì a sfuggire alla morte grazie alla sua resistenza fisica, alla forza di volontà, alla fede. Fu liberato nell'Aprile 1945 da un esercito Anglo-Amenicano insieme ad altri prigionieri. Quando tornò finalmente a casa era irriconoscibile, ridotto ad uno scheletro. Pochi anni fa ha voluto raccontare la sua terribile esperienza in un libro. Quest'anno il Liceo Scientifico, in occasione della "Giornata della Memoria", ha invitato una delle figlie del Direttore a tenere un incontro con gli studenti per testimoniare tutto ciò. Anche l'UNITRE l'ha invitata ed io ho partecipato con mia nonna. E' stato molto interessante ed emozionante ascoltare le parole affettose della figlia che ha letto anche dei brani tratti dal libro. E' stato proiettato un DVD, intitolato "
La Memoria e la Storia", realizzato prima che il Direttore morisse, in cui egli racconta alla nipotina, che lo intervista episodi crudeli, torture, sofferenze patite, nel lager, dai prigionieri. Peccato che la nostra scuola non abbia aderito a questa iniziativa. Avremo potuto partecipare noi alunni più grandi e avremmo potuto così conoscere una figura molto vicina e cara soprattutto a noi della scuola Primaria. Da parte di noi alunni di oggi, va, quindi al Direttore Giuseppe Rigato che purtroppo non abbiamo conosciuto, il nostro affettuoso ricordo e la nostra gratitudine.
Alessandro 5^CQuest'anno, per la ricorrenza della Giornata della Memoria" abbiamo studiato e commentato, in classe, la poesia "
Se questo è un uomo" scritta, insieme al romanzo con lo stesso titolo, da Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz e morto, poi, suicida, mel 1987 a Torino.

I versi della poesia hanno suscitato in noi tanta emozione e ci hanno fatto molto riflettere sulle crudeltà commesse dai nazisti, durante la seconda guerra mondiale, nei confronti di milioni di persone innocenti. Sono anche molto belle e significative queste parole, sempre di Primo Levi, di un'epigrafe collocata all'interno del campo di concentramento di Auschwitz. Esse vogliono essere un messaggio rivolto soprattutto alle nuove generazioni, a noi giovani, affinchè sappiamo ciò che è successo a causa dell'odio e facciamo in modo che simli crudeltà non accadono mai più.
Classe 5^CIn occasione del giorno della memoria, a scuola , abbiamo visto il film
"Il diario di Anna Frank".
Il film è la messa in scena delle pagine di un diario, scritto da una tredicenne ebrea, vittima del nazismo con tutta la sua famiglia. Per sfuggire all’orrore della deportazione nel campo di concentramento fugge con la sua famiglia, rifugiandosi per due anni nella soffitta di un caro amico di suo padre. Anche se lì c’è un’altra famiglia ebraica, il tempo sembra non avere più senso. Un giorno però, il padre le regalò un diario e fu allora che Anna incominciò a riempire quelle pagine con parole piene d’angoscia e di paura. I giorni passavano e diventavano sempre più accettabili perché aveva conosciuto un ragazzo di nome Peter. Tra i due, nacque un bel sentimento di affetto che, non durò a lungo perché un triste giorno per colpa di una spia, vennero scoperti dalle SS e condotti in un campo di concentramento. Anna morirà di malattia, della mamma e della sorella non se ne saprà più nulla. Di tutta la famiglia si salverà solo il padre che tornato in quella squallida soffitta, troverà solo la sciarpa che Anna gli aveva regalato e il suo diario.
Chiara e Milena 5^ A
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